Manovra: Guerra, taglia sanità e scuola e premia evasione

Politica

“Se la legge di bilancio rappresenta l’orientamento di questo Governo e di questa maggioranza su assi fondamentali come lavoro, welfare e fisco noi siamo profondamente insoddisfatti e delusi”. Così Maria Cecilia Guerra, relatrice di minoranza per il Pd, nel suo intervento in Aula.

“Segnalo il disprezzo – osserva – con cui si guarda alla povertà, considerata responsabilità degli individui che ne soffrono e un mercato del lavoro che discrimina giovani, donne e immigrati, con i tagli alla sanità e all’istruzione pubbliche, a fronte di un’inflazione che ha ripreso a mordere dopo decenni, con l’utilizzo delle pensioni per fare cassa”.

Guerra parla anche di “iniquità in campo fiscale”. “Il fisco – spiega – è considerato non come strumento necessario per permettere il finanziamento di beni e servizi necessari a tutta la collettività, ma come strumento con cui si possono distribuire privilegi”.

“Un’ulteriore fonte di iniquità”, secondo Guerra è l’evasione fiscale, “non è considerata una piaga nel nostro Paese, – spiega – ma una difesa legittima e giustificata verso un fisco considerato aggressivo, a cui, infatti, si vuole imporre una tregua. Ecco, allora, la saga dei condoni, che sono dieci e sono chiamati, tutti con nomi fantasiosi.

“Infine – evidenzia – lo spalma debiti delle società di calcio. Ci provoca una riduzione di cassa per più di 800 milioni e solo grazie all’intervento del Pd abbiamo evitato un nuovo emendamento che permette anche uno scudo per i reati tributari penali.”