“Giorno dopo giorno la cronaca ci riporta gravi fatti di sangue in cui innocenti, prevalentemente donne, perdono la vita perché vittime di persone che, sottoposte a gravi stress, drammi psicologici o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, abusano delle armi che troppo facilmente lo Stato ha concesso loro.
Per impedire il porto e/o la detenzione di armi da fuoco da parte di soggetti che si trovano in una condizione di disturbo mentale, della personalità o comportamentale medicalmente acclarata, tale da mettere a rischio la propria e l’altrui incolumità, ho presentato oltre ad un Ddl un emendamento all’articolo 46 della legge di bilancio per istituire un’anagrafe informatizzata nazionale di coloro che, a qualsiasi titolo, siano titolari del porto d’armi o detentori di arma da fuoco a cui potrà accedere, oltre all’Autorità di pubblica sicurezza, il personale medico, che dovrà verificare l’eventuale titolarità da parte del paziente che si trovi in quelle condizioni e comunicare entro 48 ore la circostanza alla Prefettura e alla Questura territorialmente competenti per i provvedimenti opportuni.
Mi auguro che questo emendamento possa essere approvato perché sarebbe un primo passo concreto anche per la lotta contro il femminicidio”.
Lo dichiara in una nota Manuela Granaiola, Senatrice di Articolo 1 – Mdp.