M5S: Scotto, rispetto per dibattito nel Movimento ma serve legge sui partiti

Politica
La sentenza del Tribunale di Napoli che ha portato alla sospensione delle cariche attuali del Movimento Cinque Stelle avrà sicuramente conseguenze politiche. Ma non è questo il punto principale.
Ovviamente il dibattito interno al Movimento riguarda da vicino anche noi, perché consideriamo questa formazione parte integrante di quel campo progressista che vogliamo costruire da anni. Dunque, rispetto e attesa.
Tuttavia, questo evento impone ancora una volta a tutti una domanda che non può essere più elusa, che è vissuta in maniera anche molto forte nel discorso di giuramento di Mattarella. Il Presidente ha invitato i partiti a rinnovarsi, a tornare a essere strumenti per la crescita civile e non enormi comitati elettorali, sganciati dalla realtà e dai bisogni delle persine. Se i partiti sono il cuore della democrazia, allora serve una legge sui partiti che stabilisca una griglia di regole fondamentali che sottragga ai tribunali scelte che devono tornare soltanto nella piena sovranità degli iscritti.
Oggi vale per Conte, domani potrebbe valere per chiunque altro.
Una legge che regoli il pluralismo interno, il potere degli aderenti, la selezione delle cariche politiche e istituzionali, la trasparenza dell’uso dei finanziamenti pubblici e soprattutto privati e tanto altro. Insomma, la piena applicazione dell’articolo 49 della Costituzione.
Non è immaginabile che processi decisionali complessi finiscano a carte bollate. È qualcosa di sbagliato, oltre che di pericoloso per la tenuta del tessuto democratico del paese.
Lo scrive su Facebook Arturo Scotto, coordinatore politico di Articolo Uno.