Ludopatia: Rostan, separare il gioco dall’azzardo. No alle videolottery, distruggono la persona

Sociale

“Dura battaglia contro la ludopatia, che ci ha visti già impegnati negli ultimi tre anni. Siamo ancora più determinati a porre rimedio al problema drammatico che affligge migliaia di famiglie italiane”. Lo ha dichiarato Michela Rostan, deputata di Liberi e uguali e vicepresidente della commissione Affari Sociali, nel corso della conferenza “Azzardo in Italia. Proposte per un gioco di sano divertimento”, tenuta stamattina presso la Camera dei Deputati.

“Il riordino dell’intera materia del gioco in Italia – ha continuato la parlamentare – sarà tra le mie priorità nei lavori della XII Commissione, a partire proprio dalla difesa delle famiglie dei ludopatici che vivono quotidianamente il dramma di soldi che spariscono in casa, di strozzini che bussano alla porta, di banche che premono e di risparmi andati in fumo. In modo ancor più convinto ritengo che si debba portare avanti una battaglia di civiltà: coniugare il diritto al gioco, al divertimento, con quello di non vedersi spogliati di tutti i propri averi a causa di una patologia subdola che non deve essere incoraggiata dallo Stato”.

“Il piano del governo uscente – ha detto ancora la deputata Rostan -, chiaramente a favore delle multinazionali del gioco, ha alimentato il fenomeno del gioco d’azzardo in questo Paese. Con un volume d’affari di 86 miliardi di euro l’anno siamo di fatto diventati la più grande sala da gioco d’Europa e del mondo. Cinquantaseimila videolottery installate fanno impressione. Si è voluto alimentare il gioco per fare cassa con la tassazione sulle vincite ignorando che, così facendo, si sono messe le mani nelle tasche delle persone approfittando della debolezza di oltre un milione e mezzo di italiani”.

“Chiederemo al nuovo governo – ha concluso la parlamentare – di dare un forte segnale di discontinuità. Ho letto la proposta del ministro del Lavoro, inserita nel decreto Dignità, di vietare ogni forma di pubblicità del gioco d’azzardo. Voglio ricordare che in tal senso numerosi tentativi sono stati fatti in passato con il risultato di un mare di carte nei tribunali di mezza Italia. La soluzione è un’altra: mettere al bando tutti gli apparecchi sul modello delle videolottery, che fanno perdere migliaia di euro in poche ore a un giocatore. Bisogna introdurre forti limitazioni al gioco d’azzardo, e per farlo va aperto un tavolo di confronto con le associazioni che lottano contro la ludopatia. Va operata una netta distinzione tra giochi di intrattenimento e abilità e macchine infernali che svuotano le tasche della gente“.