La decisione dei vertici della Jabil di procedere con i 190 licenziamenti a Marcianise è grave e deve essere ritirata. Innanzitutto perché il Governo ha stabilito, per questi mesi, la sospensione dei licenziamenti su tutto il territorio nazionale e in secondo luogo perché dopo una lunga trattativa con i sindacati si era giunti ad un passo dall’accordo che prevedeva il ritiro dei licenziamenti.
Non sono accettabili i diktat provenienti dalla casa-madre: la legge deve essere rispettata senza se e senza ma. La sospensione dei licenziamenti è un provvedimento eccezionale che si è reso necessario per impedire che il blocco delle attività in seguito all’esplosione della pandemia provocasse un’ondata di licenziamenti e una vera e propria bomba sociale.
L’unica strada è il ritiro dei licenziamenti e la riapertura della trattativa con i sindacati per stabilire il futuro produttivo dello stabilimento di Marcianise. In queste difficili settimane l’Italia ha potuto affrontare una prova difficilissima perché milioni di persone, lavoratori, hanno continuato a fare la propria parte permettendo al Paese di reggere: parliamo di chi lavora nei servizi essenziali come la sanità e in quelle aziende che non hanno mai chiuso.
L’Italia ha resistito grazie alla forza del lavoro, ora non si può dire alle stesse persone che sono licenziate.
Articolo Uno è dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori di Jabil e segue con la massima attenzione tutti gli sviluppi di questa difficile vertenza. Come forza della maggioranza ci siamo rivolti al Governo chiedendo il rispetto della legge e della dignità del lavoro e ci adopereremo in ogni sede, istituzionale e politica per mettere in campo le misure necessarie al rilancio produttivo e alla difesa dei posti di lavoro.
Lo ha dichiarato Piero Latino, responsabile Lavoro di Articolo Uno.