È giunto il momento di fare chiarezza in via definitiva sulla stabilizzazione degli oltre 500 collaboratori di Anpal Servizi e per questo chiediamo alla Ministra Catalfo di superare ogni remora che ha finora impedito la risoluzione di questa vicenda.
Gli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali e gli indirizzi approvati in Parlamento ad oggi non hanno trovato riscontro nelle azioni del Presidente della società, il dott. Parisi.
Ci domandiamo se sia possibile che il management di una società del Ministero del Lavoro possa agire contraddicendo accordi e indirizzi parlamentari: noi non lo crediamo.
Il Paese è già entrato in una fase di emergenza straordinaria a causa della seconda ondata del Covid 19 e il Governo ha la responsabilità, tra le altre, di mettere in campo le politiche attive del lavoro per cercare di dare risposta ai tanti, giovani e non, che hanno già perso il proprio impiego per mancato rinnovo del contratto o per esaurimento dell’incarico in caso di partita Iva. Per fare ciò c’è bisogno della professionalità e della competenza dei dipendenti di Anpal Servizi.
Questa è una priorità del Governo.
Lo strumento adatto per risolvere velocemente questo problema c’è: è l’articolo 249 del Decreto Rilancio che consente di adottare le così dette “Procedure semplificate”. Al contrario, appare complicato concludere il processo di stabilizzazione più rapidamente possibile attraverso la modalità scelta da Anpal di affidare le prove di selezione ad una società esterna che verrebbe, ovviamente, pagata per questo servizio e attraverso l’espletamento di due prove, uno scritto ed un orale, per professionisti che hanno già superato più selezioni nel corso degli anni. In questo modo, più che una stabilizzazione, appare una ulteriore prova di selezione a “rischio”.
Alla Ministra Catalfo chiediamo quindi di attivarsi per ricorrere a procedure semplificate e procedere immediatamente alla stabilizzazione di tutti precari storici di Anpal Servzi, in analogia con quanto previsto dall’articolo 249, cioè una procedura approvata per legge dal Parlamento.
Inoltre vogliamo capire perché, allo stato attuale, si preferisca una selezione affidata ad una società esterna con conseguente allungamento dei tempi provocando un esborso di denaro pubblico e se tale spesa sia giustificata e giustificabile a fronte di prevedibili ricorsi.
Il tempo per risolvere questa delicata e importante vicenda è giunto al termine. Articolo Uno confida che la Ministra saprà produrre tutti gli atti necessari per fare presto e bene e ribadisce la propria disponibilità a collaborare per raggiungere questo obiettivo, sia in Parlamento sia in ogni altra sede.