Pochi mesi fa la Corte costituzionale ha bocciato l’articolo 177 del codice degli appalti che obbligava le imprese titolari di concessioni a esternalizzare l’80% delle proprie attività definendo la norma “irragionevole”.
La sentenza della Corte aveva bloccato gli appetiti di una parte del sistema imprenditoriale che vuole entrare nel mercato della distribuzione dell’energia. Una volontà che non è nell’interesse del Paese in un momento come l’attuale nel quale le tensioni nel settore energetico sono al livello massimo.
Non è nell’interesse dei lavoratori perché mette a rischio qualità e quantità dell’occupazione.
Non è nell’interesse delle aziende italiane più importanti, aziende che costituiscono l’ossatura del sistema industriale e produttivo.
Non è, ancora, nell’interesse del Governo. Indebolire queste aziende, infatti, mette a rischio, con ogni evidenza, il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica così come indicati nel Pnrr.
Ecco perché condividiamo l’appello unitario dei sindacati e delle associazioni datoriali di categoria e ci attiveremo affinché il Parlamento intervenga, nel rispetto di una sentenza della suprema Corte, correggendo una norma sbagliata e dannosa.
Lo ha dichiarato Piero Latino, responsabile nazionale Lavoro di Articolo Uno.