Lavoro: Guerra, preoccupanti dati su fasce centrali d’età

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“Preoccupante la lettura per fasce d’età che emerge dai dati diffusi oggi dall’Istat. L’aumento dell’occupazione, che si conferma inferiore a quello medio europeo, continua ad essere trainato dalle fasce d’età più anziane, delle persone cioè che non escono dal mercato del lavoro a causa dell’innalzamento dei limiti d’età per l’accesso alla pensione”. Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, capogruppo al Senato di Articolo 1 Mdp – Liberi e Uguali.

“La disoccupazione giovanile registra un miglioramento; resta però più del doppio di quella media Europea e l’aumento dell’occupazione è per lo più imputabile a lavori a termine che, in un terzo dei casi, come hanno certificato Istat, Inps e Ministero del Lavoro, hanno durate molto brevi, e cioè inferiori alla settimana”, aggiunge Guerra.

“Si evidenzia poi una sofferenza nella fascia centrale di età, dai 35 ai 49 anni, dove l’occupazione cala e la diminuzione della disoccupazione è in buona parte spiegata dall’aumento della inattività. Una situazione – conclude – destinata ad aggravarsi con l’entrata in vigore degli sgravi contributivi che darà un vantaggio competitivo agli under 35, a conferma che le politiche di segmentazione del mercato del lavoro introdotte con la legge di bilancio potranno dare risultati preoccupanti”.