“Fare degli ammortizzatori sociali uno strumento non di assistenza ma di formazione per dare continuità a chi viene espulso da un’azienda in crisi, sostenerne il reddito attraverso percorsi di reinserimento retribuiti, in attesa di una nuova occupazione e assorbire in tale processo tutti gli interventi a carattere sociale, compreso il Reddito di cittadinanza”. Lo dichiara Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali.
“Il documento di sintesi presentato dal nuovo Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, dopo gli incontri avuti con le parti sociali, rappresenta l’avvio del primo atto riformatore del Governo Draghi. L’attesa riforma degli ammortizzatori sociali, che si basa su tre capisaldi: velocità di erogazione dei sostegni, continuità del reddito, ampliamento della platea di beneficiari, con una misura universale per i lavoratori autonomi, compresi quelli iscritti agli Ordini professionali che versano contributi alle gestioni separate delle loro casse previdenziali, finora immotivatamente esclusi da ogni sostegno. Una tema quest’ultimo che ho già segnalato al governo precedente con una interrogazione parlamentare che riproporrò, adeguandone la portata alle mutate condizioni economiche e sociali. Il diritto al lavoro e del lavoro, garantiti dalla Costituzione, devono essere parte del modo di vivere, non intermezzi fortunati degli occupati e attese sofferenti per esclusi”.