“Crediamo del tutto inopportuna la partecipazione del generale Mori e del colonnello De Donno a un’iniziativa seminariale e formativa per giovani avvocati, sui temi del contrasto del terrorismo e delle mafie a Modena”. Lo dichiarano in un comunicato Maria Cecilia Guerra e Lucrezia Ricchiuti, esponenti di Liberi e Uguali.
“La storia di Mori e De Donno è impegnativa e complessa – aggiungono – Pur essendo stati assolti in alcuni procedimenti, sono ancora imputati nel processo di Palermo per la cosiddetta trattativa Stato-Mafia del 1993. Essi hanno diritto di difendersi nelle debite sedi e di esternare pubblicamente le loro ragioni”.
“Nondimeno, conferire loro il ruolo di didatti e di esempi è del tutto fuori luogo e l’organismo dell’avvocatura di Modena non fa un buon servizio ai giovani professionisti né alla comunità cittadina nel proporli come tali – concludono Guerra e Ricchiuti – Il processo Aemilia è a sua volta ancora in corso e il messaggio di istituzioni e categorie contro le mafie non può soffrire attenuazioni e contraddizioni”.