Giustizia: Conte, su Tribunale Bari governo torni sui suoi passi. Decreto sbagliato

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“La discussione in Commissione Giustizia sul decreto legge emanato dal Governo per affrontare emergenza del Tribunale di Bari, il cui edificio è stato dichiarato inagibile e pericoloso, si è svolta in due parti: una virtuale, sulle origini delle disfunzioni che hanno portato al collasso e sulla improcrastinabilità di provvedimenti e interventi straordinari per restituire una condizione di esercizio dignitosa alla giurisdizione di Bari, ovvero di quello che nel decreto avrebbe dovuto esserci e non c’è; e una reale, a proposito di quello che nel decreto c’è e non avrebbe dovuto esserci ovvero la sospensione dei procedimenti e dei processi già pendenti e dei relativi termini di prescrizione”.

Lo dichiara Federico Conte, deputato di Liberi e uguali, componente della Commissione Giustizia della Camera.

“In altre parole – continua il parlamentare -, Il Governo anziché assegnare poteri e fondi straordinari per il reperimento  di una sede unica ove trasferire gli uffici giudiziari e consentire il loro funzionamento in favore dei cittadini, ha ribaltato sui cittadini il costo del disservizio offerto, scaricando sui loro processi i ritardi che tale disservizio ha causato e causerà al loro diritto a ottenere un processo in tempi ragionevoli. Per assecondare il dogma mediatico della lotta alla prescrizione, ancora una volta preferendo gli annunci ai fatti, ha utilizzato impropriamente lo strumento del decreto legge, per il quale con tutta evidenza non c’erano ragioni di necessità e urgenza (si vede in tal senso il precedente del decreto emanato per l’incendio del Teatro Petruzzelli, poi dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale), per intervenire con una norma speciale su un istituto di carattere generale, la prescrizione, la cui natura sostanziale, per di più, ne impedisce la modifica con effetti retroattivi.

Un abominio giuridico che denuncia incultura politica e legislativa, per difendersi dal quale il Governo invoca il fatto che la sospensione varrà “solo” fino al 30 settembre, allorquando, secondo la sua previsione, Bari avrà una nuova sede di Tribunale. Mi chiedo, e se così non dovesse essere? Se a quella data ancora non sarà stata individuata, attrezzata e resa funzionante una nuova sede? Cosa farà il Governo?

Mi viene da pensare che farà un’altra proroga, stabilizzando sine die la precarietà e l’emergenza. Così paradossalmente i processi per i quali si vuole evitare la prescrizione,  tra le notifiche che andranno rifatte (circa 60mila) e le nullità che si andranno accumulando saranno inesorabilmente condannati alla prescrizione. Per decreto, è il caso di dire. In Commissione ho invitato il Governo a tornare sui suoi passi, lo farò anche in Aula per oppormi a una scelta politicamente e giuridicamente”.