Giustizia: Conte, governo non faccia uso demagogico della prescrizione

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La prescrizione è un istituto a garanzia dei cittadini, il governo non ne faccia un uso pretestuoso e demagogico per sostenere una linea politica giustizialista, che punta a ribaltare la presunzione di non colpevolezza. La prescrizione non è la causa del cattivo funzionamento del servizio Giustizia ma, al contrario, ne è una conseguenza. I processi si prescrivono perché non vengono celebrati in tempo, non viceversa.

Lo dichiara Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali, componente della Commissione Giustizia della Camera, dopo l’audizione del Ministro Bonafede.

Il cattivo funzionamento del sistema giudiziario, prosegue Conte, sottrae al cittadino il diritto ad un processo giusto in tempi ragionevoli. Gli interventi paventati sulla sospensione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio svelano una precisa visione politico-mediatica. La stessa cultura che ha orientato la scelta del governo di archiviare la riforma dell’ordinamento penitenziario. Una decisione ispirata da una visione securitaria della società e dall’idea che il detenuto sia un reprobo per il quale buttare la chiave. Ora cestinata la riforma Orlando il governo come intende affrontare il tema del sovraffollamento carcerario e garantire la funzione rieducativa della pena e il reinserimento sociale del condannato previsti dalla Costituzione? Se le misure alternative alla detenzione previste dalla riforma non fossero adeguate alle esigenze di riabilitazione, come si pensa che queste esigenze potranno essere assicurate dentro le sovraffollate carceri italiane? Credo sia maturo il tempo per un programma organico di investimenti a sostegno del sistema penitenziario, che lo renda degno di un paese civile, conclude Federico Conte.