«Niente potrà e dovrà essere più come prima.
Di fronte all’enormità di ciò che è accaduto a Genova sono inopportune se non imbarazzanti, mentre si estraggono ancora i corpi dalle macerie, le polemiche da parte di chi ha la soluzione pronta per tutto e intende così scaricare le proprie responsabilità o peggio fare campagna elettorale.
È un diritto degli italiani sapere come sia potuto accadere, soprattutto se era evitabile e se ci sono responsabilità penali da perseguire, perché si è sottovalutato i problemi, per negligenza o peggio per interesse e sete di profitto.
Ora la parola deve davvero passare ai tecnici, a chi ha competenze e saprà ricostruire con precisione le cause di quello che è avvenuto, dando in questo modo gli elementi utili per riflettere e per provvedere affinché queste tragedie non si ripetano.
Niente davvero potrà essere come prima, in Italia, nella gestione e nella programmazione delle infrastrutture.
È evidente, in ogni caso, che fare la manutenzione, garantire il loro adeguamento e la loro modernizzazione sono le priorità assolute da realizzare presto e bene.
Senso di responsabilità e consapevolezza deve guidare chi governa ed è chiamato ad assumere le decisioni.
Nessuno può pensare di cavarsela con nuove e fantasmagoriche grandi opere ma nessuno può pensare di governare facendo la somma dei no dei comitati dei no, spesso interessati solo ai loro particolari e privati interessi.
Adeguare e modernizzare le infrastrutture, infatti, significa intervenire e non star fermi.
Gli italiani hanno diritto ad una mobilità sicura e non a rischio della vita.
Il governo italiano prenda pure tempo, mesi non anni, per dare le risposte di cui c’è bisogno. Poi si faccia quello che si deve con correttezza, onestà e tempi certi.
Questa volta è messa alla prova la credibilità di un intero Paese, la capacità di avere fiducia in sé stesso e di nutrire speranze per il suo futuro».
Lo scrive su Facebook Enrico Rossi.