Tutti i dati ci dicono che le donne stanno pagando in modo pesante le conseguenze delle pandemia. Lo Smart working che da un anno a questa parte si è attivato in maniera imprevista in tantissimi luoghi di lavoro si è rivelato uno strumento prezioso per fronteggiare il contagio, ma soprattutto una modalità lavorativa che deve diventare ordinaria, regolata e stabile per innovare e migliorare i processi organizzativi, incentivare una maggiore autonomia dei lavoratori e delle lavoratrici, dare un impulso all’informatizzazione degli uffici pubblici e privati.
Ci rivolgiamo alla Ministra Bonetti: lo Smart working non può essere considerato un mero strumento di conciliazione, perché – come sanno bene le donne che storicamente nel nostro paese si fanno carico del peso del lavoro di cura – non è possibile sommare il lavoro domestico o l’assistenza dei figli in Dad con il lavoro ordinario di ufficio.
Per questo chiediamo al governo la possibilità di fruire dei congedi parentali e del bonus baby sitter anche per chi lavora in smartworking. I bonus si sono rivelati spesso misure palliative e non efficaci, però siamo consapevoli dell’emergenza in cui le famiglie e le donne stanno vivendo e dell’urgenza di offrire un sostegno in un momento particolare. C’è bisogno di una svolta culturale che consideri le politiche di conciliazione e condivisione come politiche strutturali e definite e che si promuova lo Smart working come una nuova modalità stabile, ordinaria e regolata di lavoro.
Forum Donne di Articolo Uno