Fiom: Scotto, su Pomigliano, Marchionne e governo guardano al passato

Lavoro

“Stamattina ho partecipato all’assemblea pubblica promossa dalla Fiom a Pomigliano d’Arco. Dopo anni di sacrifici, rinunce, miseria e cassa integrazione dovuti al piano di rilancio del 2010, accolto dall’establishment del paese come un vangelo e pagato a caro prezzo dai lavoratori, FCA non ha un piano industriale per Pomigliano. Sposta la produzione della Panda in un paese, la Polonia, con il sostegno di un governo che copre manifestazioni razziste e nazifasciste, e non immagina nessun destino chiaro per lo stabilimento industriale più grande della Campania e tra i più grandi del Mezzogiorno. Mentre in Europa, Germania e Francia innanzitutto, investono risorse pubbliche ingenti per l’automotive ecosostenibile, la FCA di Marchionne e il governo guardano al passato, alle delocalizzazioni e alla compressione dei salari e dei diritti. Una truffa, politiche industriali vecchie, senza futuro. È ora di togliere dalle mani di pochi senza idee il futuro dell’industria italiana e di coinvolgere il paese intero in una discussione sul destino e sulle risorse pubbliche da impiegare per offrire al nostro tessuto produttivo prospettive e visioni, in particolare verso la transizione ecologica. Finalmente è sempre più chiaro che Marchionne ha venduto “pacchi” al paese e ai lavoratori. Ora basta. Prima del piano industriale è inaccettabile qualunque ipotesi di delocalizzazione della produzione”:  Lo dichiara in una nota il deputato di Mdp Arturo Scotto.