Femminicidio: Guerra, servono prevenzione, educazione e fondi per centri antiviolenza

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“In 24 ore fra ieri e oggi sono state uccise 5 donne da mariti ed ex compagni. I media sono invasi di stereotipi, senza che questa carneficina faccia scattare un sussulto di coscienza in coloro che fanno informazione e formazione. Lo stereotipo narrativo è quello del matrimonio o della storia d’amore interrotte, spesso a causa di lei, cui il maschio non si rassegna e impazzisce”. Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, capogruppo di Articolo 1 – Movimento democratico e progressista al Senato.

“La libertà delle donne è insopportabile per l’ordine maschile. Le donne sono libere di sposarsi, divorziare, avere figli o meno, scoprirsi o coprirsi. Una libertà che i media in gran parte non raffigurano né riconoscono, e nemmeno il Governo sembra valutarla un vantaggio per tutti, un valore fondamentale, e dunque nessuno circonda di cure la libertà femminile violata fino all’omicidio”, aggiunge.

“Ci vogliono prevenzione, formazione, educazione, fondi adeguati alle femministe dei Centri Antiviolenza per combattere la violenza maschile fondata sulla pretesa di mantenere la disparità fra i generi. Le Reti territoriali vanno organizzate, strutturate e finanziate al più presto, e non è più possibile rimandare – conclude Guerra – Se dal Governo non verranno immediati segnali di avere compreso la gravità della situazione e la profondità degli interventi indispensabili, le donne – e in particolare quelle che subiscono violenza – perderanno fiducia e speranza, e i risultati ottenuti in questi anni di sensibilizzazione e di lotta alla violenza maschile rischiano di disperdersi”.