Ex Ilva: Latino, con ingresso Stato in ArcelorMittal si apra nuova stagione

Lavoro

Il 30 novembre sarà un giorno importante per la politica industriale italiana e per la siderurgia in particolare: lunedì prossimo Invitalia entrerà “non in quota minoritaria” al fianco della multinazionale franco-indiana ArcelorMittal nel capitale della società che gestisce l’ex-Ilva di Taranto.

È una ottima notizia, un fatto nuovo che abbiamo chiesto con forza da tempo.

Siamo convinti, infatti, che solo attraverso un ruolo attivo della mano pubblica in settori strategici come la siderurgia si possa aprire una nuova stagione per l’industria italiana e le sue filiere produttive.

Una nuova stagione fatta di investimenti pubblici per rilanciare la domanda e stimolare una crescita fondata sulla sostenibilità sociale e ambientale, sull’attenzione ai piani industriali più che agli equilibri finanziari, su di un capitale “paziente” capace di confrontarsi con le comunità locali su prospettive di lunga durata e che restituisca qualità della vita e del lavoro a queste comunità e ai suoi dipendenti.

Ecco perché chiediamo che si sviluppi un grande dibattito pubblico attorno a questa scelta: non ci si deve nascondere dietro un dito per non infastidire i residui cantori del liberismo all’amatriciana.

Un dibattito che mostri con chiarezza i risultati di decenni di scelte affidate al mercato in un settore così centrale per la vita economica della seconda industria manifatturiera d’Europa: inquinamento alle stelle, lavoratori trattati come pura merce, comunità mortificate e produzione ai minimi storici che ci espone ai capricci di altri produttori di acciaio ai quattro angoli del pianeta.

Ora è il momento di lanciare una sfida e dimostrare che il pubblico non è sperpero e clientela, che lo Stato c’è e sa gestire partite importanti come queste con capacità manageriali e sensibilità sociale e ambientale.

E che sa far valere le proprie prerogative: i soldi pubblici valgono come quelli privati.

Non si tratta, cioè, di entrare in una società in difficoltà, risanarla con i soldi dei contribuenti e rimetterla sul mercato. Al contrario occorre cambiare i paradigmi di gestione aziendale, mettere al centro il lavoro, la produzione e la tutela dell’ambiente e della salute.

Per questo il nuovo azionista, in nome del popolo italiano, deve orientare le decisioni e non limitare il proprio compito ad un ruolo di controllo.

Recovery fund e Green new deal sono un’occasione irripetibile: decarbonizzazione, ritorno alla piena capacità produttiva e tutela dell’occupazione sono le priorità di questa nuova stagione.

Priorità che devono essere condivise con i sindacati e le istituzioni, centrali e locali.

A Taranto la politica si gioca molto della propria credibilità e per tutto il Mezzogiorno può essere una occasione straordinaria di riscatto. Un compito che fa tremare le vene ma che merita tutto l’impegno possibile e anche oltre.

Lo ha dichiarato Piero Latino, responsabile Lavoro di Articolo Uno.