Erdogan: Panzeri, non può essere amico di Italia e Ue chi ne rinnega i valori

Esteri

Fin dai giorni precedenti al suo arrivo a Roma, Erdogan ha chiamato più volte l’Italia “amico”. Il presidente turco si dice desideroso di ricucire con il Papa lo strappo provocato dalla questione di Gerusalemme, di implementare gli accordi commerciali con il nostro paese e di offrire a Gentiloni sostegno per stabilizzare la drammatica situazione libica.
Questa serie di buoni propositi con cui Erdogan è atterrato all’aeroporto di Fiumicino non deve farci dimenticare la drammatica situazione in cui da anni si trova il popolo turco. Non possiamo accettare di chiamare “amico” chi incarcera persone che protestano pacificamente, non è amico chi impedisce la libertà di espressione e di informazione arrestando giornalisti e chiudendo le redazioni, non è amico chi avvelena il sistema giudiziario togliendo la libertà ai magistrati, ai professori considerati sobillatori o ai difensori dei diritti umani che tentano con tutta la loro voce di denunciare questa situazione. E ancora non possiamo considerare amico chi colpisce mortalmente la popolazione curda.
Erdogan non può essere amico né dell’Italia né dell’Unione europea di cui ogni giorno, con il suo governo, rinnega i valori.