In queste prime ore di campagna elettorale la destra italiana ha rispolverato alla grande i suoi richiami demagogici e populisti con la spudoratezza dei tempi migliori.
Un messaggio diretto che non può e non deve essere sottovalutato come è stato colpevolmente fatto in passato.
Il centrosinistra accanto alla giusta denuncia di chi ha provocato questa crisi politica per meri interessi di parte, deve intestarsi la questione sociale.
All’aumento esponenziale dei poveri, ai milioni di famiglie e pensionati che faticano ad arrivare a fine mese, ai lavoratori poveri e spesso sfruttati, le forze progressiste devono dare una risposta chiara di cambio di passo che è stato impedito nel governo Draghi proprio da quella destra che oggi dice di voler fare gli interessi del popolo.
Giusto quindi rivendicare il ruolo e la funzione della responsabilità in ogni campo, ma accanto bisogna mettere una rinnovata agenda sociale con provvedimenti, a cominciare dal salario minimo, per proteggere dalla crisi i milioni di italiani in difficoltà che non devono essere lasciati in balia del trio populista e demagogico Berlusconi, Meloni e Salvini.