“Oltre tremila aggressioni registrate quest’anno ai danni di operatori sanitari in servizio, senza contare le minacce e le intimidazioni non denunciate, e il Governo fa finta di niente. Nel decreto Sicurezza non vi è traccia di misure di prevenzione contro questo fenomeno in drammatico aumento in tutto il Paese. La maggioranza respinge il nostro ordine del giorno per ottenere il riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale degli operatori sanitari in servizio, subordinando la difesa degli aggrediti alla necessità di avviare la procedura giudiziaria con istanza di parte e non automaticamente. Accanto a questo avevamo previsto misure economiche per la videosorveglianza sulle autoambulanze e negli ambulatori privati. Niente da fare. Per il Governo prevenire le aggressioni a medici, infermieri e tecnici, non è una priorità. L’unica proposta partorita dall’Esecutivo è la previsione del daspo per gli aggressori. Una misura assolutamente inutile che, peraltro, è anche a giusta ragione contestata dai medici che si troverebbero nella condizione di dover rifiutare le prestazioni sanitarie contravvenendo alla loro missione e a quanto previsto dalla nostra Costituzione. Ancora una volta il pressapochismo di questo Governo prevale sulle esigenze dei lavoratori. Insieme alle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria ripresenteremo la proposta di legge in Aula e daremo battaglia per difendere l’incolumità di migliaia di operatori del settore che quotidianamente rischiano la propria vita per salvare quella degli altri”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan.