Le Commissioni Cultura e Lavoro del Senato hanno scritto una bella pagina di democrazia e welfare per decine di migliaia di lavoratrici e di lavoratori della cultura e dello spettacolo. Finalmente, dopo due anni di pandemia e una crisi che ha colpito duramente il settore, viene affermata la necessità di una indennità di discontinuità per tutti i lavoratori dello spettacolo e delle arti performative e creative.
Si riconosce, in sostanza, il carattere intermittente e discontinuo di queste professioni, unitamente al dovere di valorizzarle economicamente, considerando finalmente come parte integrante del tempo di lavoro i tempi di preparazione, formazione e studio artistico.
Si afferma dunque un principio che ora dovrà essere confermato e trasformato in legge e che però deve essere solo il primo passo per la definizione di un sistema organico di tutele e di diritti. In primo luogo il diritto deve essere adeguatamente finanziato. In secondo luogo il Governo e la maggioranza possono e devono fare la loro parte, già a partire dalla prossima legge di Bilancio, dando seguito a un dialogo virtuoso con tecnici, autori, artisti e professionisti grazie al cui protagonismo si è giunti a questo primo importante riconoscimento.
Lo ha dichiarato Simone Oggionni, responsabile nazionale Cultura di Articolo Uno.