Csm: Conte, dopo anni di scontri, una buona riforma

Giustizia

“Dopo la riforma penale e quella civile, ora quella della magistratura. Il terzo atto di un intervento complessivo messo in campo dal governo e dal parlamento per rifondare il sistema giustizia nel nostro paese. Dopo trent’anni di scontri tra meta-giustizialisti e meta-garantisti è prevalso un metodo laico, per cui le forze politiche hanno scelto di preferire ai loro blocchi culturali, e troppo spesso ideologici, di riferimento, l’idea che innanzitutto la giustizia è un servizio pubblico, è un servizio al cittadino, ed è al cittadino che bisogna pensare nello scrivere le norme”.

Lo dichiara Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali, componente della commissione Giustizia, a commento del voto favorevole nell’Aula di Montecitorio alla proposta di legge di riforma dell’ordinamento giudiziario.

“Questa riforma media tra le spinte “punitive”, che pure venivano dalla politica e dalla società verso la magistratura, e la necessità di un intervento riformatore profondo, sia sul piano organizzativo che su quello funzionale, ispirato a costruire un nuovo modello giudiziario e non semplicemente volto a demolire quello che c’è. Abbiamo scelto di intervenire per favorire il ripristino di un corretto equilibrio tra politica e magistratura. La riforma, come tutte, per la loro stessa natura progressiva, non sarà la panacea di tutti i mali della giustizia, è però una grande passo in avanti verso un sistema più equilibrato”.