“Ieri non ho votato il nuovo codice antimafia. Non l’ho fatto perché oramai assistiamo ad un inarrestabile declino giustizialista e securitario che travolge ogni più elementare garanzia difensiva. Nel codice ci sono molti aspetti positivi, ma aver voluto equiparare i reati comuni ai reati di criminalità organizzata è indice di una regressione culturale preoccupante ed in contrasto con tutti gli orientamenti della Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo) assunti in materia negli ultimi anni. L’estensione della confisca o delle altre misure di prevenzione agli indiziati di corruzione, peculato o addirittura di stalking risponde solo ad esigenze di propaganda e non alla necessità di combattere in maniera efficace il dilagare di reati come quelli citati. Purtroppo oramai la classe dirigente di questo paese non riesce più a distinguere l’etica dal diritto”: lo scrive su Facebook il deputato di Mdp Danilo Leva.