“Dopo quasi quattro anni di gestazione il Senato ha licenziato ieri il nuovo Codice Antimafia. Un provvedimento che migliorerà l’azione di prevenzione e contrasto alle mafie (ma anche al caporalato, al terrorismo, agli ecoreati, al riciclaggio) e la gestione dei beni e delle imprese sequestrate e confiscate, che introdurrà la tutela dei lavoratori dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e allargherà i soggetti destinatari delle misure di prevenzione anche agli accusati di stalking”. Lo dichiara in una nota Maria Cecilia Guerra, capogruppo al Senato di Articolo 1 – Movimento democratico e progressista.
“Solo ieri nella sua dichiarazione di voto il Partito Democratico ha auspicato il passaggio alla Camera per il sì definitivo di questo importante provvedimento. E insieme abbiamo resistito all’ostruzionismo della destra che, pur non avendo presentato nessun emendamento per rivedere le norme di prevenzione contestate (relative ai corrotti, ai corruttori e ai concussori nell’ambito di una associazione a delinquere), avrebbe voluto il ritorno in commissione del Codice Antimafia per rallentarne e possibilmente impedirne l’approvazione”, aggiunge Guerra.
“È quindi con sorpresa che leggo oggi che il segretario del Partito Democratico auspica modifiche al Codice Antimafia nel passaggio alla Camera. Modifiche che, se fossero davvero necessarie, potevano essere fatte ieri, come richiesto da Forza Italia e dalla Lega – conclude – Così facendo Renzi non solo smentisce il Partito democratico del Senato, ma prende una posizione che renderà molto difficile l’approvazione di questa legge così importante in questa legislatura”.