Centrosinistra: Scotto, parole di Letta generose, serve costituente

Politica

Se una lezione è possibile trarre da queste elezioni è che “la sinistra è all’anno zero”. Dunque, se vuole svolgere a dovere la sua funzione di opposizione “intransigente”, come detto da Enrico Letta, dovrà aprire una fase costituente. A parlarne con l’AGI è Arturo Scotto, fondatore di Articolo Uno.

“Il nostro partito aprirà ora – come tutte le forze di centrosinistra – una fase di discussione all’interno dei nostri gruppi dirigenti”, spiega Scotto, ma il punto è che c’è bisogno, oggi, di una discussione larga a sinistra, “fuori dai fortilizi dei partiti e dei congressi”. Da questo punto di vista, nelle parole di Enrico Letta “c’è un appello generoso a ricostruire l’opposizione, prima, e la sinistra poi”. Un processo che va avviato con urgenza, perché “la destra al governo ci porta lontano dall’Europa e dentro una crisi economica e sociale dai risvolti potenzialmente drammatici”, continua l’esponente di Articolo Uno.

Scotto non si nasconde che “abbiamo davanti una lunga fase di difficoltà” per fare fronte alla quale “c’è bisogno di mettere subito in campo un’opposizione senza sconti”. Ma quale deve essere per Articolo Uno il perimetro da cui far partire questa discussione? “Intanto, c’è il perimetro della lista elettorale con la quale ci siamo presentati alle elezioni, più larga del Partito Democratico e dentro alla quale si sono misurate forze e culture che sono fondative della stessa costituzione”, da quella cattolica di Democrazia Solidale, a quella più composita del Pd, passando per la sinistra di Articolo Uno, appunto. Dopo questo passaggio, occorre “misurarsi con quelle forze che si sono fatte interpreti della sofferenza sociale in questo passaggio”.

Ma il tema non è “solo” il Movimento 5 Stelle, precisa l’esponente di Articolo Uno: “Noi abbiamo lavorato perché questo rapporto ci fosse da prima. Ora il tema urgente è rifondare la sinistra con tutte quelle forze che non si riconoscono nei perimetri attuali dei partiti. Abbiamo presentato un programma avanzato, dal contenuto sociale forte, ma non siamo riusciti a trasformarlo in una bandiera che è entrata nella testa di chi ambivamo a rappresentare: dobbiamo interrogarci su questo e sarebbe banale pensare che sia stato solo un problema comunicativo o di leadership, la frattura è più profonda”.

“Il Pd – Italia democratica e progressista, come primo gruppo parlamentare dell’opposizione ha, da questo punto di vista, la responsabilità di guidare questa operazione. Abbiamo la responsabilità di fare dialogare forze diverse che si sono divise in campagna elettorale per arrivare a quello che Letta chiama un percorso rifondativo, ma che io penso debba essere un progetto costituente nuovo”, conclude Scotto. (AGI) Mol