Biotestamento: Dirindin e Lo Moro, modificarlo adesso vuol dire affossarlo

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“La decisione del PD di aprire a modifiche del disegno di legge sulle disposizioni anticipate di trattamento mette gravemente a rischio l’approvazione di una legge attesa da anni che riconosce il diritto di ogni persona di “esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari” e afferma che il tempo della comunicazione tra medico e paziente è “tempo di cura”. Un buon testo, sul quale la Camera aveva lavorato con sensibilità ed equilibrio, come riconosciuto da tutti, e che vorremmo vedere approvato, senza modifiche”.

Lo dichiarano in una nota le Senatrici Nerina Dirindin e Doris Lo Moro di Articolo1 – Movimento democratico e progressista.

“Ogni legge è perfettibile ma sappiamo bene che anche la più piccola modifica apportata dal Senato implica un successivo passaggio alla Camera, difficile da realizzare a fine legislatura, soprattutto perché sarebbe l’ennesimo segnale di debolezza nei confronti di chi si ostina a non volere una legge di civiltà e non rinuncerebbe ad alzare il livello delle richieste – proseguono – L’idea che rinviare il provvedimento alla Camera serva ad ammorbidire la loro posizione è per lo meno singolare”.

“Dopo lo Ius soli, quindi, il PD si appresta ad abbandonare anche il fine vita – concludono le Senatrici – Il Partito Democratico dovrebbe decidere pensando al bene del Paese, non alle future alleanze politiche in vista delle tornate elettorali”.