“Finalmente giunge ad approvazione una legge estremamente importante, attesa da tanto tempo e da tante persone. Un provvedimento chiaro, equilibrato ed essenziale”. Lo ha dichiarato in Aula Nerina Dirindin, esponente di Liberi e Uguali e senatrice di Mdp, annunciando il voto “convintamente” a favore del gruppo alla legge sul testamento biologico.
“La delicatezza del tema avrebbe richiesto un uso più attento delle parole. E invece abbiamo sentito evocare effetti sinistri, parole allarmistiche, addirittura parlare di era eutanasica – ha osservato – Un segno di disonestà intellettuale. Questa legge non si occupa di eutanasia. Parliamo, e lo dico citando il catechismo cattolico, del diritto di una persona di rinunciare a procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo”.
“La norma affronta un tema oggi non più rinviabile perché la crescente capacità terapeutica della medicina moderna consente oggi di protrarre la vita anche in condizioni un tempo assolutamente impensabili. Si riconosce la possibilità di un rifiuto informato. È una possibilità, non un obbligo”, ha aggiunto, sottolineando però come “ancora una volta si affidano agli operatori della sanità ruoli sempre più delicati senza prevedere adeguati interventi e risorse, per la formazione, per il tempo della comunicazione tra medico e paziente, per trasformare l’attività di cura da esperienza meramente prestazionale a esperienza umana”. “Verrà un giorno in cui si smetterà di sostenere che tutto, proprio tutto, può essere fatto a costo zero!”, ha concluso la senatrice