I lavori della commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, oggi dedicati allo scandalo della Carichieti, confermano le ripetute denunce che ho fatto in questi anni attraverso 4 interrogazioni rivolte al Ministri dell’Economia e Finanze. Il ruolo dei commissari nominati della Banca d’Italia così come la mancanza di trasparenza nella governance sono giustamente oggetto di indagini della magistratura sulla bancarotta di Carichieti. Mi auguro si accerti rapidamente la verità con la giusta punizione dei responsabili della “morte” di una banca storica che tanto ha dato allo sviluppo della Regione e in particolare della provincia di Chieti.
Lo dichiara Gianni Melilla, deputato abruzzese di Articolo uno – Movimento Democratico e Progressista e capogruppo in commissione Bilancio a Montecitorio.
I risparmiatori ingiustamente truffati, prosegue Melilla, hanno diritto ad essere risarciti e la criminalità finanziaria che ha provocato tante sofferenze ai risparmiatori e alle imprese, va stroncata col massimo rigore.
Lo Stato, cioè i cittadini, ha dovuto impiegare decine di miliardi di euro per limitare i danni enormi del crollo di una parte del sistema bancario italiano. Sono risorse sottratte alle politiche di sviluppo, alla sanità, alla scuola, alla sicurezza, alle pensioni. Non lo dobbiamo dimenticare mai.
Sono fiero, conclude il deputato di Mdp, di aver dato con le mie interrogazioni un piccolo contributo all’accertamento della verità su una vicenda vergognosa in cui chi doveva tutelare i risparmiatori ha coltivato i propri interessi favorendo speculatori senza scrupoli.