Il Disegno di Legge Costituzionale d’iniziativa popolare per la riforma del Titolo V, presentato stamattina dal professor Villone e dal professor Mazzarella contiene le revisioni costituzionali necessarie ad una autonomia differenziata davvero utile ai territori, davvero premiale per le amministrazioni più efficienti e davvero rafforzativa dell’unità nazionale. La proposta, sottoscritta da oltre 200 autorevoli accademici di ogni regione italiana, corregge gli errori compiuti nel 2001 nella riscrittura del Titolo V della Costituzione, in particolare su istruzione, Sanità e tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali e riconosce centralità al Parlamento nell’attribuzione alle Regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.
Lo affermano i deputati di LeU Stefano Fassina e Federico Conte.
Insomma, proseguono gli esponenti di Liberi e Uguali, va in direzione opposta rispetto al testo di DdL quadro per l’attuazione dell’autonomia differenziata definito dalla Ministra Gelmini in rapporto esclusivo con alcuni presidenti di Regione. La proposta Gelmini-Zaia-Fontana implica la fine dell’unità sostanziale della Repubblica, è di fatto ‘secessione dei ricchi’ e, in un quadro politico-istituzionale arleccchinesco, avvia la Padania a diventare dipendenza tedesca. Lavoreremo al fianco dei promotori per la raccolta delle firme per arrivare al più presto a presentare il DdL Costituzionale di iniziativa popolare, concludono Fassina e Conte.