“Oltre tremila aggressioni nell’ultimo anno ai danni del personale sanitario in servizio, e parliamo solo dei casi regolarmente denunciati, sono il segnale che la sicurezza di medici e infermieri è diventata una vera e propria emergenza nazionale. Occorre mettere in campo un’azione legislativa e amministrativa forte per prevenire nuovi e più violenti episodi. Il ministro Giulia Grillo e la maggioranza di governo approvino la proposta di legge che riconosce lo status di pubblico ufficiale a personale sanitario in servizio. Ciò consentirebbe di ottenere la procedibilità d’ufficio da parte dell’autorità giudiziaria nei casi di aggressioni senza che la vittima debba sobbarcarsi anche ulteriori problemi in questo senso”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan, nel corso del forum organizzato dall’Anaao sulla sicurezza dei medici ospedalieri.
“Ovviamente questa misura non è sufficiente, da sola, a risolvere il problema – prosegue la Rostan. Abbiamo proposto nell’ultima legge di bilancio la previsione del credito d’imposta per l’installazione di impianti di video sorveglianza e per la vigilanza privata. Proposta inspiegabilmente respinta dalla maggioranza. Ritengo importante che si dia a tutti l’opportunità di provvedere alla propria incolumità attraverso le nuove tecnologie. Per questo riproporrò in commissione questa soluzione che consentirebbe anche ad ambulatori e studi privati di tutelarsi.
“Ritengo infine indispensabile – conclude la deputata di LeU – che si apra un confronto immediato tra medici di base e aziende sanitarie per stipulare un patto territoriale finalizzato al decongestionamento dei pronto soccorso, che è la causa principale degli episodi di violenza. Quello dei codici bianchi e verdi continua ad essere un problema serio nei nostri nosocomi. Il ricorso al pronto soccorso senza giustificato motivo può essere superato solo con il coinvolgimento delle strutture territoriali.