Bene che il governo riconosca la necessità di un piano strategico per il fabbisogno e l’utilizzo dell’acciaio per le imprese italiane. Se non abbiamo idea di cosa serva al nostro apparato produttivo, come fa il governo a prendere una decisione. Questo vale sia per Terni, Taranto e Piombino. Per questo c’è bisogno di un piano e c’è bisogno di farlo presto e bene. Il piano va fatto insieme alle imprese e al sindacato dei lavoratori e delle lavoratrici per trovare le soluzioni migliori per l’Italia e per l’Europa.
Lo afferma il deputato di LeU Guglielmo Epifani nella replica al presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla crisi della siderurgia.
Il settore siderurgico italiano, prosegue Epifani, è in crisi già da prima della pandemia legata al Covid 19: ArcelorMittal rimette in discussione gli accordi su Taranto, e quindi anche su Genova e Novi Ligure, gli investimenti promessi da Jindal su Piombino ad oggi non ci sono e, come se non bastasse, in questi giorni è stata messa in vendita la AST di Terni. Con la crisi legata al Covid19 la nostra produzione di acciaio è calata molto di più che in altri paesi europei e per il futuro la domanda non è decifrabile. E’ necessario che il governo predisponga un piano per uscire dall’incertezza che grava da troppi anni in questo settore. Un piano che deve partire dalla difesa siderurgica nazionale perché non c’è futuro per l’industria manifatturiera senza la difesa della produzione di acciaio in Italia e in Europa, conclude Epifani.