“C’è un’emergenza di cui si parla troppo poco: quella dei suicidi nelle carceri, dei detenuti e degli operatori che ci lavorano”. Lo ha detto Nerina Dirindin, senatrice di Articolo 1 Mdp – Liberi e Uguali, intervenendo in Aula a fine seduta.
“Dall’inizio dell’anno ci sarebbero stati 49 suicidi di persone ristrette, mentre negli ultimi 3 anni secondo l’associazione Antigone si sono tolti la vita 56 agenti – ha sottolineato Dirindin – Secondo uno studio del Consiglio d’Europa (riferito agli anni tra il 1993 e il 2010) in Italia il rischio di suicidio in carcere è fra i più elevati. Non solo, mentre fra la popolazione libera negli ultimi 20 anni i tassi di suicidio diminuiscono progressivamente, ciò non accade in carcere. La forbice tra il carcere e il mondo esterno è aumentata”.
“Per contrastare questo fenomeno molto complesso e delicato servono azioni concrete, servono più operatori impegnati in carcere. Serve un piano vero, straordinario, perché la civiltà di un Paese si misura soprattutto sulla sua capacità di prendersi cura di chi è più vulnerabile e di chi si impegna nei luoghi più difficili”, ha concluso la senatrice.