Il modo in cui Governo e Regione stanno affrontando il problema Ilva non va bene. È un balletto ed uno scarico di responsabilità ridicolo perpetrato sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini di Taranto e della Puglia. Il Governo, dopo 12 decreti, non riesce ancora ad avere la capacità di porre e risolvere in maniera chiara e definitiva le due questioni fondamentali:
– produzione/occupazione
– ambientalizzazione/salute
Nell’ultimo decreto tutto è rinviato incomprensibilmente a data da destinarsi, con grave danno per tutti. Di contro Emiliano e la giunta regionale, facendo ricorso alle carte bollate tentano di dirimere la questione nelle aule dei tribunali. Al contrario noi siamo convinti che questa sia materia di cui si deve far carico la politica per cui chiediamo al governo di riaprire con urgenza il tavolo di discussione e ad Emiliano e al Sindaco di Taranto di parteciparvi e di battere i pugni ponendo con forza le seguenti questioni:
· Rilancio di una moderna politica industriale per l’acciaio, in stretto raccordo con Genova;
· Mantenimento degli attuali livelli occupazionali, senza fare ricorso da parte dell’azienda alle sciagurate procedure previste dal Jobs Act;
· Mantenimento dei livelli salariali e delle relative anzianità;
· Immediata ambientalizzazione utilizzando gli oltre 5miliardi previsti dal piano, compresi quelli sequestrati ai Riva.
Chiediamo anche che dal tavolo venga fuori un piano industriale serio e condiviso che sia in grado di superare ogni sospetto e i rilievi oggetto di indagine da parte dell’Unione Europea che sono, lo diciamo al Ministro Calenda e alla sua Vice Bellanova, i veri motivi che hanno bloccato di fatto la procedura di assegnazione.
Il capo del Governo Gentiloni è del Pd. La vice Ministra Bellanova è del Pd. Il Presidente Emiliano è del Pd. L’assessore regionale al ramo Mazzarano è del Pd. Così pure il Sindaco di Taranto. È incredibile come non riescano a trovare modi e tempi per una adeguata e condivisa soluzione di questa annosa vicenda e invece facciano ricadere su di essa le guerre fratricide in corso all’interno di quel partito.
Ernesto Abaterusso
Massimo Paolucci Europarlamentare Articolo 1-Mdp