Stanotte un altro uomo della storia della sinistra ci ha lasciati: l’onorevole Luciano Guerzoni, modenese, docente di Diritto Ecclesiastico, tre volte parlamentare, due volte come indipendente nelle liste del PCI e successivamente, nel 1994, con il PDS. Da cristiano-sociale fu poi sottosegretario alla Pubblica istruzione nel Governo Prodi I e D’Alema I.
Se ne va un riferimento prezioso, per noi modenesi in particolare, della sinistra che attraverso la cultura, l’analisi, la riflessione e la politica ha cercato, per una vita intera, soluzioni per rendere il mondo meno diseguale. Ovunque abbia esercitato la sua azione, nella DC, nel PCI e poi nel PDS tutti ci siamo giovati della sua tenace spinta verso il superamento delle differenze economiche, culturali e sociali che producono povertà e disuguaglianze.
Era questo il tratto originale della esperienza collettiva della sinistra democristiana modenese che prima diede un contributo rilevantissimo, con coraggio e in dissenso, alla grande stagione dei diritti degli anni ’70, di cui proprio ieri ne celebravamo uno, quello al divorzio, e che poi non esitò a scegliere un altro campo d’azione, quello della sinistra “formale” appunto, per meglio perseguire gli ideali che la animavano.
Insieme a Gorrieri e Carniti ha indicato l’unione delle sinistre come l’unica via per rendere la società più giusta. Lo abbiamo apprezzato come politico ma anche come uomo di cultura, che dopo la fine della esperienza parlamentare e di governo, ha continuato a svolgere la sua azione attraverso la “Fondazione Gorrieri”, uno scrigno che produce analisi e idee utili al mondo vasto e plurale della sinistra.
Come Articolo Uno Modena, sin dalla nascita, lo abbiamo consultato, lo abbiamo interrogato per capire se le scelte che andavamo facendo, specie quelle locali, fossero utili alla causa. Avere il suo parere per noi è risultato fondamentale in tutti gli snodi politici di questi ultimi quattro anni.
A sinistra perdiamo un riferimento, un pensatore, un promotore di pensiero critico e confronto, un uomo in grado di tradurre le idee in azione politica e in scelte di governo. Senza di lui, per noi a Modena, sarà tutto più difficile ma è anche questa la ragione per la quale non smetteremo mai di ricercare nuove idee, nuove soluzioni e di batterci per l’unità delle sinistre democratiche, ovunque esse siano, laiche, cattoliche e ambientaliste.
Ogni donna e uomo della sinistra deve qualcosa, caro Luciano, a te e quelle grande leva di cattolici di sinistra modenesi e nazionali con i quali hai dato una mano fondamentale all’evoluzione della sinistra stessa e del Paese.
Tutti piangono la perdita di un uomo perbene, garbato, mai sopra le righe.