Quota cento e blocco assunzioni: Errani, dal ministro risposte insufficienti

Sociale
“Forte preoccupazione per le risposte insufficienti e vaghe del ministro Bongiorno” così il senatore di Articolo Uno Vasco Errani a seguito del question time con il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno. “Ho chiesto al ministro come intende gestire l’effetto che avrà quota cento sull’organico della pubblica amministrazione. Infatti la combinazione tra quota 100, pensionamenti ordinari, blocco delle assunzioni fino a fine 2019 previsto nella legge di bilancio, rischia di produrre in un assetto già molto stressato una situazione di vera e propria emergenza”, prosegue il senatore di Articolo Uno.
“Due settori sono particolarmente problematici e sono sanità e scuola, che scontano già da anni gravi problemi di organico. Dai dati raccolti dalla flc Cgil si parla di fabbisogno di 150.000 cattedre e di circa 24.000 posti ATA. Se fosse così, la situazione critica in cui ci siamo trovati nell’anno scolastico attuale nel prossimo anno esploderebbe in una situazione drammatica. In secondo luogo, sulla sanità dove mancano migliaia di medici specialisti e decine di migliaia di infermieri e già prima di quota 100 ci trovavamo in una situazione molto critica, come denuncia ANAAO ASSOMED, ora la situazione non potrà che peggiorare. Nella risposta”, conclude Errani, “il ministro ha parlato di necessità di ricambio del personale. Il problema è se il ricambio a queste condizioni sia possibile e la risposta è no. La verità è che purtroppo non è assolutamente così e le rassicurazioni della ministra appaiono astratte e non credibili. In verità c’è bisogno di un intervento straordinario che cambi le norme e permetta di affrontare una situazione che oramai è in grave emergenza. In secondo luogo non c’è stata nessuna risposta fondata sulla sanità sulla quale grava ancora l’assurda norma del blocco della spesa sul personale che ha messo in discussione la sostenibilità del sistema. La ostentata tranquillità del governo è ancora più preoccupante: o si studiano interventi straordinari o tra qualche mese l’intera pubblica amministrazione rischia di trovarsi in una situazione drammatica”, conclude Errani.