Il Ministro della Giustizia, nel giorno della cattura di un latitante, pubblica sulla sua pagina Facebook un video di giubilo, con montaggio suggestivo delle immagini del catturato, una musica altisonante, e poi lui in foto, sorridente, con la divisa della Polizia penitenziaria. Una messa in scena che trasforma la Repubblica in una opera buffa, svilisce il ruolo delle istituzioni, calpesta la civiltà del diritto, riduce la giustizia a una idea primitiva e rozza. Una pagina grottesca dal titolo “Sotto la divisa, niente”. Oltre ogni limite di decenza, ha detto giustamente in un comunicato l’Unione delle Camere penali italiane. Una cosa è esprimere soddisfazione per la legittima esecuzione di una condanna, altra è allestire un teatro buffo e patetico, con tanto di video sui social, esibendo un detenuto come uno scalpo. L’umiliazione di valori costituzionali. Bonafede, per salvare la dignità, dovrebbe fare una sola cosa: togliere il costume e dimettersi.
Lo dichiara in una nota Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali, componente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati.