“No al gioco d’azzardo. No alle multinazionali del gioco che fanno business sulle spalle dei poveri cristi. No a fare finta di non vedere migliaia di famiglie rovinate per incassare i 10 miliardi che provengono dalle tassazioni delle vincite al gioco”. Lo ha dichiarato la deputata Michela Rostan, vicecapogruppo alla Camera di LeU, nel corso della discussione generale a Montecitorio sul cosiddetto decreto Dignità. “Bisogna chiamare il “mostro” con il suo nome: Disturbo da gioco d’azzardo – ha continuato l’on. Rostan -. Perché non c’è davvero nulla di ludico nel giocarsi alle videolottery e ai videopoker interi stipendi o tutta la pensione. Nell’illusione che la vita possa svoltare con una semplice puntata o scommessa. Per fermare tutto questo non basta impedire la pubblicità. Occorre mettere al bando slot e videolottery che rovinano la vita delle persone approfittando delle loro debolezze. Perché a giocare di più sono proprio quelli che hanno meno soldi, i precari, gli operai, i pensionati. È nelle loro tasche che si continua a mettere le mani. Ho sfidato il Governo a fare davvero qualcosa per porre fine a questa vergogna”