“Lavorerò perché la nuova commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti si rechi nuovamente nella Terra dei fuochi, tra Napoli e Caserta, prenda coscienza della situazione drammatica di quei territori, si attivi con i suoi poteri e la sua autorevolezza per imporre al governo nazionale un netto cambio di passo”. Lo ha dichiarato oggi, intervenendo nell’Aula di Montecitorio, l’on. Michela Rostan, vicecapogruppo di Liberi e Uguali alla Camera dei deputati.
“Con il voto di oggi – ha continuato la parlamentare – istituiamo di nuovo la commissione sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e, più in generale, su tutti quelli che definiamo eco-reati, cioè gli illeciti in materia ambientale. È un campo di azione complesso, dai mille volti. Tra questi c’è una vera e propria piaga chiamata Terra dei fuochi, definita così per il ricorso ai falò di rifiuti per cancellare le tracce dello smaltimento illegale. Continui roghi appestano l’aria, inquinano l’ambiente, rendono impossibile la vita ai residenti in quell’area. Perché questo avviene? Per una serie di fattori: l’economia in nero innanzitutto, una vera filiera illegale. Chi produce deve smaltire gli scarti e non può farlo negli impianti legali. Si affida quindi a padroncini che, a loro volta, in nero, con i loro furgoni, caricano i rifiuti e vanno a scaricarli di notte nelle periferie. Qui, per impedire qualunque identificazione dello scarto, si dà fuoco alla montagna di spazzatura. Spesso lo fanno gli stessi trasportatori, altre volte – dentro una disarmante catena della marginalità – pagano qualche vagabondo, qualche persona estremamente povera, di strada, per lanciare l’ultimo fiammifero e prendersi il rischio di un arresto. Il rogo, così, è fatto. Con conseguenze drammatiche sulla salute pubblica, sulla qualità dell’aria, sul territorio, sull’equilibrio ambientale. Come si spezza questa catena? Con il controllo del territorio e con le bonifiche. Mi auguro e lavorerò perché la nuova commissione vada subito nella Terra dei fuochi, e si faccia carico della necessità di una strategia più incisiva”.