Mantenere la rotta, invertire l’agenda. Suggerimenti per l’opposizione

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I primi provvedimenti del governo Salvini-Di Maio per certi aspetti sono popolari, ma per altri mostrano quanta difficoltà incontreranno alla prova dei fatti. Partendo da questa semplice considerazione sarà nostro compito invertire l’agenda politica, non limitarsi a inseguire quella dettata dai populisti. Guardare agli umori della società più che alle analisi politologiche.

Con un gesto simbolico ma significativo i sindaci di Napoli, Palermo, Messina e Reggio, hanno dichiarato di essere disposti ad accogliere la nave Acquarius che, con seicento profughi a bordo, era bloccata a pochi chilometri dalla nostra costa da un ordine del ministro leghista Salvini, avallato dal viceministro grillino e dal loro portavoce, il presidente del Consiglio.

Saltiamo a piè pari le disquisizioni giuridiche sulla legittimità di queste decisioni. Andiamo alla sostanza delle cose, ossia agli umori espressi delle persone comuni nei bar e sui social. È uno spettacolo triste perché vengono messe in scena polemiche degne delle cognate rappresentate da Monicelli nel film “Parenti serpenti” mentre uomini, donne e bambini rischiano la vita e patiscono pene materialmente e spiritualmente inimmaginabili, edulcorate da una sorta di inflazione dell’informazione e delle immagini.

Eppure, se si ha la forza di guardare (non senza arrossire dalla vergogna) con distacco questa tragica commedia umana, si possono cogliere alcuni aspetti che potranno influenzare la nostra storia futura, in bilico fra tragedia finale e riscatto morale.

Sui social il livello dello scontro più che alzarsi sta mutando: i buoni (buonisti per gli avversari) reagiscono questa volta con le stesse armi dei cattivisti o cattivi senz’altro.

Il sindaco De Magistris ha raccolto consensi anche fra avversari irriducibili, fra cittadini che sono riusciti a infrenare l’antipatia per il personaggio per liberare l’indignazione e lo sdegno per l’atteggiamento di Salvini e Di Maio.

Si leggono commenti forti, c’è chi si augura che le sofferenze patite da donne e bambini della nave dei migranti possano ricadere sulle famiglie di chi ha votato per questo governo, chi usa la parola schifo e chi ricorda che i fascisti che sembrano aver vinto oggi finirono, anni fa, a testa in giù.

Per ora solo parole, sfoghi, invettive. Ma se anche i buonisti diventano cattivi, se anche i politicamente corretti perdono la pazienza, il rischio di mettere seriamente in crisi la nostra stessa convivenza civile diventa alto. Ci si augura che la Chiesa, le cariche istituzionali, il sistema dell’informazione usino tutti gli strumenti di cui dispongono per gettare acqua sul fuoco.

Per mio conto mi sento di suggerire all’opposizione politica, che faticosamente si sta costruendo mentre nel paese già è nata, sia pure allo stato larvale, quella sociale e morale, di ricordare una regola aurea della politica: un’opposizione responsabile e vincente è quella che non insegue l’agenda politica degli avversari, è quella che ne prospetta un’altra e lavora per presentare un’alternativa credibile per la soluzione della nuova agenda. In poche parole: chi lo ha detto che emergenze dell’Italia siano i migranti, la legge Fornero, la tassa piatta e i vitalizi? E i salari bassi, lo sfruttamento del lavoro minorile e delle donne, la crisi strutturale del lavoro tradizionale indotto dalla tecnologia, il lento declino del sistema sanitario una volta fra i migliori del mondo, l’asfissia del sistema educativo prigioniero di una pedagogia sorpassata fondata su quiz e burocrazia, il degrado crescente dei centri storici delle grandi città al quale fa da controcanto l’ancor più grave degrado di periferie disumanizzate, non sono problemi? Basta mandare in pensione qualche mese prima un po’ di gente e umiliare qualche lavoratore straniero e far risparmiare un po’ di soldi a piccole aziende fuori dal mercato globale, impossibilitate a creare vera ricchezza e vera occupazione? È nel nostro interesse indebolire l’Europa per consegnare il nostro destino all’America, la Russia e, più probabilmente, alla Cina dei Trump, dei Putin, degli Xi Jinping? Umiliare i gay invece di aiutare i giovani a mettere su famiglia ci riempirà di soddisfazione? Saremo in grado, liberali, socialisti, cattolici di sconfiggere la propaganda e proporre un’alternativa vera, autentica? Spero di sì. Intanto la vecchia talpa scava…

Ernesto Paolozzi

Insegna Storia della filosofia contemporanea. E' stato direttore scientifico della Fondazione "Luigi Einaudi" di Roma. Autore di numerosi volumi, ha collaborato e collabora con varie riviste e quotidiani, fra i quali la rivista "Complessità", di ispirazione moriniana, e "la Repubblica-Napoli". E' interprete del pensiero crociano e studioso del liberalismo. A Napoli è stato fra i fondatori dell'Ulivo e del Partito democratico.