Rossi: senza ideali del socialismo non si ricostruisce una sinistra seria

Politica
«Verso un partito socialista e del lavoro.
Io l’ho scritto due anni fa in un volumetto, Rivoluzione socialista, e lo ripeto sempre: la sinistra deve chiamarsi socialista e costruire un partito che si ispiri agli ideali del socialismo e abbia le sue radici nel mondo del lavoro.
Oggi lo dice anche Nadia Urbinati, su La Repubblica:
“Il linguaggio nomina e crea. L’assenza del nome rende evanescente la cosa che quel nome designa. L’assenza della parola socialismo dal vocabolario della sinistra italiana, non solo del PD, denota la trascuratezza di alcuni principi: uguaglianza di condizione per godere di una cittadinanza non fittizia, solidarietà con chi ha bisogno di un intervento sociale, non per elargire pochi denari ma per ‘rimuovere gli ostacoli’ che impediscono di godere della libertà che i diritti riconoscono… Insieme a questi nomi di principi sono stati accantonati i nomi di condizioni problematiche. Non si parla di sfruttati, di cittadini privati di una vita dignitosa; si parla invece di umiliati e ultimi, termini manzoniani che inducono alla carità, incapaci di ispirare contestazione e emancipazione… Il socialismo è un’idea nobile… la sinistra ha una lingua e una storia, una visione socialista”.
Nadia Urbinati indica come riferimento Carlo Rosselli. Io penso che, oltre al socialismo liberale, la sinistra italiana ha una storia enorme e gloriosa, più ampia, che include tutto il riformismo socialista e comunista e la stessa sinistra cattolica che, non a caso, si è ritrovata spesso nelle stesse lotte e negli stessi partiti.
Sono convinto che senza questi riferimenti ideali al socialismo non si ricostruisce nessuna sinistra seria e di trasformazione della società.
Si faranno solo operazioni, già viste e fallite, di una sinistra alla Tony Blair, all’acqua di rose, come oggi è il PD, sostanzialmente liberal-democratico.
Oppure si rischia un estremismo minoritario che può finire subalterno alle nuove culture egemoni, populiste e sovraniste, e che è privo di un proprio progetto politico e di società. Un rischio che LeU può correre.
Per questo io sono convinto che occorre andare, oltre il PD e oltre LeU, verso un partito socialista e del lavoro».
Lo scrive su Facebook Enrico Rossi.