«Mai più fascismo, mai più razzismo. Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto. Quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Finiva così la persecuzione e lo sterminio di ebrei, prigionieri politici, omosessuali, rom, sinti, disabili, partigiani, sacerdoti, oppositori politici. L’Europa ritrovava la libertà dopo gli anni bui del nazismo e del fascismo. Ma quest’anno ricorre anche l’80° anniversario delle infami leggi razziali, volute da Mussolini e sottoscritte da Vittorio Emanuele III, con cui si sancì anche la totale complicità della monarchia di Casa Savoia al regime fascista. Con quelle leggi si escludevano gli ebrei dalle scuole, dal lavoro, dalla vita pubblica, dalle arti e dai mestieri. Fu il prologo alla deportazione verso i campi di concentramento e di sterminio. Una delle pagine più nere che il nostro Paese scrisse in quegli anni. ‘Una macchia indelebile’, come ha giustamente ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E proprio perché indelebile dobbiamo chiederci se l’Italia ha davvero fatto fino in fondo i conti con il suo passato. Col fascismo, con l’antisemitismo, con il colonialismo. Una domanda che esige una risposta soprattutto oggi, di fronte al ritorno di rigurgiti xenobofi e razzisti in Europa e nel nostro Paese e che rappresentano il pericolo concreto di un ritorno al peggior passato. Non è mai esistito – e mai esisterà – un fascismo “che ha fatto cose buone”. Teniamoci stretta la nostra Costituzione, impegniamoci a realizzarla ogni giorno, coltiviamo il rispetto per la dignità degli altri».
Lo ha scritto, su Facebook, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.