La protesta contro l’aumento del 13% dei pedaggi autostradali della A24 e della A25 che collegano Lazio e Abruzzo, sta dilagando. La mobilitazione dei sindaci, dei sindacati, dei pendolari, degli utenti deve portare alla revoca di questi scandalosi aumenti.
Lo dichiara Gianni Melilla, deputato abruzzese di Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista ed esponente di Liberi e Uguali.
Lunedì mattina, prosegue Melilla, ci sarà una manifestazione al casello di Mandela, nel versante laziale e martedì ci sarà un sit-in davanti al Ministero dei Trasporti a Roma in concomitanza dell’incontro tra il Ministro Del Rio e i presidenti della Regione Abruzzo D’Alfonso e del Lazio Zingaretti.
L’autostrada dei Parchi, sottolinea Melilla, negli ultimi 15 anni ha aumentato i pedaggi di oltre il 200%, a fronte di una inflazione complessiva del 37%. E inoltre vi sono palesi inadempienze da parte del gestore in tema di investimenti sui servizi e sugli standard di sicurezza. Basti pensare alla mancata realizzazione nella VallePeligna di una stazione di servizi tra Chieti e Magliano dei Marsi.
Emerge con evidenza, conclude, il fallimento di una privatizzazione che ha trasformato la nostra autostrada pagata esclusivamente dallo Stato, in una gallina dalle uova d’oro solo per il gestore.