Cannabis: Fossati, una legge buona, una politica cattiva

Italia

“La legge approvata oggi alla Camera renderà più facile la vita alle persone a cui la cannabis viene prescritta per motivi terapeutici”. Lo afferma il deputato di Articolo Uno – Mdp Filippo Fossati. “Da oggi in poi, il diritto ad essere curati con la cannabis è stabilito e deve essere garantito. Finisce così l’epoca delle crociate! La cattiva politica invece è quella che ha scelto, e parlo del PD, di chiudere il dibattito del Parlamento e cestinare gli articoli di legge che proponevano la legalizzazione dell’uso della cannabis. Sarebbe stato opportuno poter discutere liberamente, fuori da vincoli di partito e di governo, potendo così trovare una soluzione che chiudesse la fase fallimentare del proibizionismo. L’Italia continuerà a spendere centinaia di milioni, impegnare un tempo enorme del lavoro di forze dell’ordine e magistratura, nell’intercettare ragazzi che si fanno uno spinello, togliendo forze preziose al contrasto delle organizzazioni criminali che governano lo spaccio. Continueremo ad ignorare gli appelli alla legalizzazione della Commissione Nazionale Antimafia”.

“Eppure – sottolinea Fossati – crescono ogni giorno i paesi (Stati Uniti, Canada, Portogallo, Spagna e tanti altri) che sperimentano con successo forme di autocoltivazione, monopolio di stato nella distribuzione di cannabis, ottenendo risorse e maggior controllo sull’uso e sull’abuso di una sostanza che ha effetti psicotropi ma che resta di pericolosità assai minore rispetto a sostanze legali come l’alcool e la nicotina. La politica italiana continua ad essere sorda, paralizzata da un dibattito ideologico. La scelta di fermare le macchine farà pagare un prezzo al PD, ma le conseguenze ricadranno sul paese, sulla residua fiducia dei giovani nella politica”, conclude Fossati.