“Per il Presidente e la giunta del Coni due mandati sono già tanti. Se vuoi farne un terzo (totale dodici anni), ci deve essere un motivo esplicito e, siccome si tratta di un ente pubblico, una verifica, un parere, un mandato dello Stato. Questa la nostra richiesta. Ci hanno risposto di no senza motivo, alimentando nel dibattito i sospetti su una volontà “ad personam”, che non potrà in realtà che nuocere ad un dirigente capace e competente come Giovanni Malagò.
Si poteva cogliere l’occasione: per cominciare a cambiare la governance del sistema sportivo rafforzando il ruolo di indirizzo del governo del Parlamento; per imporre qualche regola che aprisse le porte della dirigenza del Coni e delle Federazioni sportive alle donne, clamorosamente assenti, scandalosamente, da Presidenze e Direttivi di Federazioni Sportive e Organismi Olimpici.
Un occasione persa. Resta un limite fissato ai mandati dei presidenti federali, tre mandati dove non ce n’era nessuno, ed è il motivo che ci ha consentito di non votare contro il provvedimento”: lo dichiara in una nota il deputato di Mdp Filippo Fossati.