Porti: Sonego, troppo potere al ministro nella nuova riforma

Italia

“La riforma della riforma della legge sui porti, approvata lo scorso agosto dal Consiglio dei ministri, concentra ulteriormente una grande quantità di potere nelle mani del ministro”. Lo dichiara Lodovico Sonego, Senatore di Articolo1 – Movimento democratico e progressista, componente della Commissione Trasporti.

“La tentazione di efficientare il sistema con la politica di un uomo solo al comando, non importa di quale colore politico, è soltanto un’illusione che deresponsabilizza i numerosi soggetti che invece hanno un ruolo cruciale dentro i porti e nel territorio circostante. Credo si stia esagerando”, aggiunge.

In particolare, Sonego critica le nuove procedure per la nomina del presidente dell’AdSP (Autorità di sistema portuale). “La riforma della riforma stabilisce che il ministro decide direttamente la nomina del presidente, senza terne o indicazioni locali, chiedendo l’intesa con il presidente della regione – osserva – Mancando l’intesa con la regione, decide il Consiglio dei ministri. In conclusione il presidente sarà sempre deciso personalmente dal ministro”.

“Se a ciò si aggiunge che personalmente il ministro esercita poteri di indirizzo e controllo sull’AdSP è facile giungere alla conclusione che il presidente è un dipendente di stretta collaborazione del ministro stesso e che l’authority è una struttura con la medesima totale dipendenza”, conclude Sonego.