Povertà: Guerra, bene il REI ma serve misura universale di contrasto

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“Il Reddito di inclusione (Rei) che partirà il primo gennaio 2018 è un ulteriore significativo passo avanti per la costruzione di una misura di contrasto alla povertà assoluta nel nostro paese. Particolarmente apprezzabile è che al trasferimento monetario si affianchino misure di sostengo e attivazione che aiutano le famiglie più in difficoltà a ritrovare un cammino di autonomia.
Non bisogna però accontentarsi di questo traguardo: la misura è ancora insufficiente, molto distante dalla misura universale che resta l’obiettivo irrinunciabile di Articolo Uno – Mdp: una misura cioè che dia un aiuto concreto a tutte le famiglie in povertà assoluta e non solo a quelle con certe caratteristiche.
Bene partire dalle famiglie con minori, dal momento che proprio i minori e i giovani che ne sono i genitori sono i soggetti per i quali il nostro paese registra il più ampio tasso di povertà. Ma già dalla prossima legge di bilancio bisogna agire in due direzioni.
In primo luogo bisogna allargare il numero di famiglie che verranno raggiunte dalla misura, portandole dalle 660 mila attuali (nelle stime del Ministero) al milione e 619 mila che sono in povertà assoluta secondo l’Istat.
Inoltre bisogna aumentare l’importo della prestazione, articolandolo in funzione dell’intensità della povertà (cioè della distanza fra le risorse della famiglia a la soglia di povertà assoluta). I poveri infatti, ci dice l’Istat, stanno diventando sempre più poveri (l’intensità della povertà è cresciuta fra il 2015 e il 2016 dal 18,7% al 20,7%) e le risorse riconosciute a ciascuna famiglia per molte di loro potrebbero rivelarsi davvero insufficienti”: lo scrive su Facebook la capogruppo di Mdp in Senato Maria Cecilia Guerra.