“Il conflitto a bassa intensità in Consiglio dei ministri non è una notizia da poco. E sarebbe un errore derubricarlo a una faida tra le diverse articolazioni del Pd. E’ piuttosto il segno che si è aperta una dialettica vera intorno a materie delicatissime che nel corso degli ultimi giorni sembravano destinate ad avere una sola voce. Quella della semplificazione prodotta dalla destra culturale e politica di questo paese. Una semplificazione che aveva contribuito a confondere le Ong con i taxi del mare, Medici senza Frontiere con una flottiglia di scafisti, la tensione umanitaria con il reato umanitario. Il Ministro Delrio prova a ripristinare un po’ di buonsenso, parlando esplicitamente di gerarchia delle fonti giuridiche e spiegando che il codice di condotta delle Ong sta sotto la Costituzione e il diritto internazionale. E che se una imbarcazione appartenente a Medici Senza Frontiere o a qualsiasi altra organizzazione che non ha firmato il Codice attracca in un porto italiano non può essere respinta indietro. I flussi migratori si governano in quadro multilaterale, con un’Europa che non può trattarci come parente povero. Il Parlamento meriterebbe un coinvolgimento maggiore intorno a questa dialettica e sulla reale utilità degli strumenti messi in campo. I passaggi fatti finora non bastano, non sono sufficienti, anche perché l’unica fonte giuridica che giustificava la missione in acque libiche, la lettera di Serraj del 23 luglio, è stata secretata, visionata esclusivamente dal Copasir. E questa discussione non può essere esaurita nella sala del Cdm di Palazzo Chigi. La trasparenza quando parliamo di materie così delicate è tutto”: così dalle colonne dell’ Huffingtonpost il deputato di Mdp Arturo Scotto.