È il momento per ricucire l’Italia, non per spezzettarla, per spacchettarla, per smantellarla.
Noi diciamo chiaramente NO ad ogni ipotesi di secessione dei ricchi, di autonomia differenziata; diciamo NO a ogni ulteriore “fregatura” nei confronti del Mezzogiorno; dobbiamo batterci perché la questione meridionale ritorni a essere grande questione nazionale; dobbiamo batterci per lo sviluppo economico, civile, sociale del nostro Mezzogiorno. Non basta dire, come fanno alcuni, anche a sinistra, “bisogna evitare che il divario Sud-Nord si allarghi”: troppo buoni! Il divario va invece ridotto, fino ad annullarlo.
Un’osservazione su una cosa che la propaganda leghista e di destra non sottolinea (anzi!): le regioni POSSONO chiedere maggiore autonomia e potere, ma governo e Parlamento non sono obbligati a concedere. Si sente spesso dire: l’autonomia è in Costituzione, si deve perciò attuare! Niente di più falso. Le regioni chiedono, governo e poi Parlamento decidono. Questo, e non altro, è scritto in Costituzione.
Un’altra considerazione sul residuo fiscale, e le pretese di Veneto e Lombardia in tal senso: a mio avviso, si può dire che il residuo fiscale “non esiste”, nel senso che è uno strumento statistico o poco più. In Italia la tassazione è individuale, non certo territoriale, e quindi riferimenti a residui fiscali regionali sono del tutto fuori luogo.
Infine, sui LEP: innanzitutto meglio definirli Livelli Uniformi delle Prestazioni, ché essenziali può far pensare, ahimé, a livelli davvero minimi. I LEP, dicevo, devono essere definiti: ma poi chi li garantisce? Con quali soldi? E ancora: sono davvero garanzia di equità? Abbiamo l’esempio pessimo dei LEA in Sanità: esistono da anni, sono noti e definiti, eppure non servono ad esempio a stabilire la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale. Che si basa su numero di abitanti per regione ed età della popolazione della regione. La Campania, che è la regione più giovane d’Italia, riceve in proporzione molti meno soldi rispetto ad altre regioni, ed è quindi fortemente penalizzata.
Articolo Uno Napoli è fortemente impegnato nella battaglia meridionalista. Ed è impegnato nella raccolta di firme in appoggio alla proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, preparata da Massimo Villone ed altri. È tempo che i partiti e le forze ed organizzazioni politiche, penso innanzitutto al NuovoPd che anche noi stiamo contribuendo a far nascere, ma anche a tutti i partiti almeno nelle loro organizzazioni meridionali, è tempo, dicevo, che con coraggio si facciano innanzitutto ed immediatamente promotori della raccolta di firme, e, più in generale, riportino al centro della loro azione politica un meridionalismo progressista che deve essere elemento caratterizzante un qualunque partito nazionale, figuriamoci poi della sinistra, a cui guardo ovviamente con maggiore attenzione.
(Sintesi dell’intervento a nome di Articolo Uno Napoli alla Manifestazione nazionale Uniti e Uguali, organizzata il 17 marzo a Napoli da sindaci di Recovery Sud, sindacati della Scuola e altre associazioni)