Con l’assemblea nazionale del Pd che ha modificato lo statuto e individuato le tappe del congresso costituente si apre anche per noi, per la comunità di Articolo Uno, una sfida impegnativa. Quella di contribuire a fare in modo che in Italia si radichi e torni a vincere una sinistra popolare e di governo, capace di riorganizzare un campo di forze progressiste alternativo alla destra. Questo obiettivo è prima di tutto interesse dell’Italia.
Il governo Meloni in queste ore sta già rivelando il suo volto di una destra antisociale, che punta a spaccare il paese con l’autonomia differenziata, che annuncia uno stravolgimento costituzionale scegliendo la via presidenzialista, che prepara una legge di bilancio dove il potere d’acquisto dei lavoratori viene ancora una volta sacrificato alle esigenze degli interessi dei più forti, con welfare e misure di contrasto alla povertà considerate solo un costo da tagliare. Dunque, la priorità è quella di mettere in campo una battaglia di opposizione intelligente, fondata sulla questione sociale e capace di aprire contraddizioni nel campo del governo è prioritaria: va fatta interloquendo con i soggetti della rappresentanza del lavoro e provando a unire attorno ad alcune battaglie sociali le forze che non sono nell’area della maggioranza e che sono andate divise alle elezioni, a partire dalla manifestazione di piazza annunciata per il 17 dicembre.
Abbiamo chiesto e ottenuto di poter entrare nel percorso costituente come soggetto collettivo che, in autonomia, lavora per ripensare i confini e l’identità del nuovo partito. Presenteremo entro la metà di dicembre con l’assemblea nazionale di Articolo Uno la nostra idea di nuovo partito e le proposte per una piattaforma politica ecologista e socialista in grado di coinvolgere militanti che sono fuori dal circuito delle forze organizzate e che vogliono contribuire alla battaglia delle idee prima ancora che alla conta tra i candidati. La parola costituente ha un significato preciso: si costituisce qualcosa di nuovo, non si ritocca semplicemente quello che già c’è. L’esito finale per noi non è già oggi scontato ma daremo battaglia dentro il percorso perché esso sia davvero costituente.
Lavoreremo perché questa prima fase, per noi la più importante – quella della definizione dell’identità culturale, del profilo politico, dell’impianto organizzativo – sia un’occasione vera.