Con il DL Concorrenza si continua a modificare, svuotare e annullare il Codice dei beni culturali. Siamo così arrivati all’autunno dei beni culturali in Italia. Articolo 1 è contrario alle norme inserite dalla maggioranza in Senato sul tema delle esportazioni di opere d’arte.
Lo dichiarano Marisa Nicchi e Luisa Bossa, deputate di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista e componenti della commissione Cultura a Montecitorio, esprimendo il loro parere contrario al dl concorrenza nella parte che riguarda le esportazioni dei beni culturali.
Il Codice dei Beni culturali, proseguono Nicchi e Bossa, prevede oggi che per vendere o trasferire opere d’arte all’estero si rispettino alcuni vincoli imposti dalle Soprintendenze. Con le nuove norme si cambiano i requisiti e si allargano così tanto le maglie che si faciliterà l’uscita di beni preziosi dall’Italia per fini speculativi. I controlli, per legge, saranno soltanto a campione e fatti da un personale risicato e sottostimato e per di più sulla base di autocertificazioni fatte dagli stessi proprietari del bene.
Non si rende il mercato più dinamico affidando il nostro tesoro artistico alle autocertificazioni, abbassando i livelli di tutela delle opere e piegando a fini privatistici i beni culturali. Così, concludono le deputate di Articolo 1-Mdp, si vanifica la funzione alta della tutela costituzionale dello Stato attraverso cui si difende l’universalità della cultura e l’interesse pubblico.